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Mi chiedo come, in tredici anni di scuola, nessun insegnante o manuale abbia pensato di farmi conoscere Elsa Morante. Al pari di molte intellettuali italiane, questa autrice geniale (la prima donna a vincere il Premio Strega!) ha subìto un processo di marginalizzazione che ha relegato alcune delle sue migliori opere a distratte menzioni nei saggi di critica letteraria.La scarsa attenzione dedicatale dall’establishment culturale, però, non ha potuto impedire che i suoi romanzi diventassero fonte
” ...sulle rovine dell’antico romanzo materno costruì la chiesa delle proprie frottole” Una saga familiare in un tempo indefinito e collocata in uno spazio vago (sicuramente una città del sud, forse in Sicilia).E’ il primo romanzo di Elsa Morante (1948) che finì di scrivere alla fine della guerra.L’immagine è quella di un bilocale dove da una parte Moravia stava scrivendo “La romana”- romanzo perfettamente allineato con la letteratura dell’epoca- e dall’altro lei stava finendo questo libro co
Grazia, delicatezza, capacità di introspezione psicologica, caratteri delineati tramite le azioni, scrittura pacata anche per esprimere grandi passioni, elevata, elegante, che proietta in un passato ancor più remoto dei fatti a cui si riferisce, eppur molto comprensibile per qualsiasi lettore - se quest’ultimo riesce a superare il timore che la mole può incutere -. Grande romanzo classico che per scandagliare l’animo dei suoi personaggi non ricorre allo stream of consciousness ma ad un’ordinata
Uno de los libros más maravillosos que he leído en mi vida. Es felicidad de principio a fin. Un libro luminoso que te da felicidad. Y lo extraño es, que no hay un solo personaje feliz, pero no es lo que importa. Lo que importa, es la lectura que hace Elsa Morante de la naturaleza humana, te acerca a lavulnerabilidad, a la tristeza, a el fracaso, al amor, de una manera que he visto pocas veces. Y es siempre pura luzsu mirada, todo el libro es pura felicidad.Es un clásico indiscutible, una lectura...
Settecento pagine racchiuse da un incipit tra i più belli della letteratura italiana e da un epilogo necessario, straziante, che acquieta l’animo dopo una lettura lenta, a tratti statica e ripetitiva, sicuramente impegnativa e al limite dell’abbandono. Semplici umori da lettrice che nulla hanno a che vedere con la grandezza di questo scritto la cui statura si può decifrare solo a lettura ultimata. Un romanzo dal respiro ottocentesco che pare restituire ambientazioni e sentire di un’altra epoca,
Un giorno, nei dizionari, alla voce perfezione comparirà questo romanzo.
Elsa Morante dirà a Natalia Ginzburg, parlando della stesura del suo romanzo, Menzogna e Sortilegio: Riguardo a questo lungo romanzo, veramente, cara Natalia, mi è difficile parlarne. Quel che so, è che da più di due anni non vivo che di questo, e lo scriverlo m’ha procurato una felicità straordinaria. Di più non so dire, ma sono certa che, per quel che mi riguarda, non potrei fare di meglio.Romanzo che György Lukács, filosofo e storico della letteratura definirà “Il più grande romanzo italiano
Che spettacolo.Ti sfrange il cuore.
Meraviglioso e niente da dire. Bello, proprio bello.
Da leggere! Non lo voglio recensire perché deve essere letto assolutamente senza nessuna indicazione. Uno dei romanzi più belli del 900.
Goodreads, ma cosa vuoi che ti dica?Lukács l'ha definito «il romanzo italiano moderno più importante», penso basti.Aggiungo che ho toccato vette paradisiache leggendolo, che ho pianto, che credo con ogni mia cellula che sia il romanzo più bello che ho letto e uno dei più geniali di sempre.Se non ha vinto lei il Nobel, allora il Nobel non esiste.Eternamente immensa, splendida Elsa Morante.
Piacevole in alcune parti, ma decisamente troppo lungo, troppe parti superflue, noiose...devo ammettere infatti che non ho amato molto lo stile della Morante, che descrive il pensiero e la storie di ogni singolo personaggio. Una storia veramente triste, di odio, gelosia..di amore non corrisposto...mi ha lasciata con l'amaro in bocca..do tre stelline perche alcune parti si leggevano volentieri e mi hanno incuriosita a continuare la lettura. Nonostante questo non lo consiglierei
Dopo averlo temuto, odiato, maledetto, amato, mi lascio alle spalle questo libro popolato da spettri. Ha richiesto tempo, pazienza, ma mi ha regalato alcune fra le pagine più belle che abbia mai letto. Il mio cuore è tuo, Elsa.
Era il 1948, la DC iniziava la sua ascesa al potere sconfiggendo la sinistra del Fronte popolare e ogni intellettuale - e quindi ogni scrittore - che si rispettasse doveva avere la tessera del PCI. Il panorama letterario italiano era votato al racconto della Resistenza, e per l'ennesima volta, da quando le avanguardie di inizio '900 avevano decostruito i grandi pilastri della tradizione letteraria, si annunciava la morte del romanzo. Morte mai avvenuta, che è tutt' oggi un vaticinio ancora lonta...
Maestosa Nobile Bella Dolce Sacra Augusta Magica ELSA MORANTE!
4,5 stelline.
I quattro anni di stesura e la proposta dei 200 titoli per il suo romanzo stanno a testimoniare l’impiego totale e la passione con cui la Morante si è dedicata al libro. Ne è valsa la pena, è riuscita a creare non solo il suo più bel romanzo, ma un capolavoro della letteratura universale. Se decidete di non farvi influire dall’andamento a volte un po’ lento della lettura, scoprirete delle storie avvincenti di personaggi seducenti e ben delineati, tutti succubi di una passione travolgente, mai ap...
È con enorme dispiacere che scrivo questa recensione, perché il libro non mi è proprio piaciuto.Ho adorato la Morante di La storia e L'isola di Arturo, motivo per il quale sono approdata a questo mattone con l'aspettativa di immergermi in una storia avvolgente, un capolavoro che mi avrebbe arricchita e da cui avrei fatto fatica a staccarmi, invece non è stato così.Non ho nulla da dire sullo stile della Morante, sul suo italiano perfetto. Ma quanto ai contenuti ahimè mi sono ben presto resa conto...
Menzogna e Sortilegio uno dei libri che ho più amato e allo stesso tempo odiato tra tutti quelli che ho letto... e non sono pochi.Impossibile non amarlo: ti strega, ti ammalia, la scrittura è superlativa, le storie si intrecciano trovando l'ultimo legame solo alla fine.Impossibile non odiare la crudezza dei personaggi, tra i più brutti che abbia mai incontrati, non si riesce a salvarli, non si riesce ad accettare fino in fondo le loro scelte o a giustificarli. Spietati verso se stessi e gli altr...