Sette autori. Sette eventi di seduzione. Sette incontri letterari e di vita. Con sei di questi uomini una vicinanza reale e un cammino comune, con uno soltanto, che il tempo non ha dato di incontrare, una consonanza e un dialogo a distanza.
Nell'ultimo libro di uno dei massimi e più originali saggisti italiani, ad essere raccontati, con passione e lucidità, sono: la vita e il teatro di Molière; il destino di autodistruzione ilare e buffonesco di Antonio Delfini; il genio istrionico di Roberto Longhi e la sua esattezza nel fondere il reale e l'immaginario; la disumanità del desiderio e la perversione saturnina di Sandro Penna; la concordanza di pensiero e viscere in Natalia Ginzburg; le metamorfosi e la pesanteur di Elsa Morante; la doppia e lunga felicità di Mario Soldati. E accanto, e intorno a questi autori, i loro libri: Lessico famigliare, Cinque romanzi brevi, Caro Michele, Salmace, La confessione, I Diari, Pro e contro la bomba atomica, La Storia, la Carmen e le poesie senza risparmio di Penna, il teatro del Tartufo e del Misantropo, i progetti abbozzati e abbandonati e quelli rimasti inediti, le carte e le diverse vicende editoriali.
I romanzi, ha scritto una volta Garboli, stanno nella realtà come in letargo e aspettano solo di farsi leggere. Prende cosí corpo un libro affettuoso e forte, un «romanzo» di chi, pur affermando di non amare la lettura, sa di essere invaso dal suo demone e assalito dal suo raptus. In un mosaico dove ogni tessera trova infine il proprio posto e forma un ritratto appassionato e originale del nostro Novecento letterario, ciascuna di queste storie diventa così, non tanto un argomento di studio, quanto piuttosto un evento e un incontro di seduzione che si rinnova nel tempo.
Sette autori. Sette eventi di seduzione. Sette incontri letterari e di vita. Con sei di questi uomini una vicinanza reale e un cammino comune, con uno soltanto, che il tempo non ha dato di incontrare, una consonanza e un dialogo a distanza.
Nell'ultimo libro di uno dei massimi e più originali saggisti italiani, ad essere raccontati, con passione e lucidità, sono: la vita e il teatro di Molière; il destino di autodistruzione ilare e buffonesco di Antonio Delfini; il genio istrionico di Roberto Longhi e la sua esattezza nel fondere il reale e l'immaginario; la disumanità del desiderio e la perversione saturnina di Sandro Penna; la concordanza di pensiero e viscere in Natalia Ginzburg; le metamorfosi e la pesanteur di Elsa Morante; la doppia e lunga felicità di Mario Soldati. E accanto, e intorno a questi autori, i loro libri: Lessico famigliare, Cinque romanzi brevi, Caro Michele, Salmace, La confessione, I Diari, Pro e contro la bomba atomica, La Storia, la Carmen e le poesie senza risparmio di Penna, il teatro del Tartufo e del Misantropo, i progetti abbozzati e abbandonati e quelli rimasti inediti, le carte e le diverse vicende editoriali.
I romanzi, ha scritto una volta Garboli, stanno nella realtà come in letargo e aspettano solo di farsi leggere. Prende cosí corpo un libro affettuoso e forte, un «romanzo» di chi, pur affermando di non amare la lettura, sa di essere invaso dal suo demone e assalito dal suo raptus. In un mosaico dove ogni tessera trova infine il proprio posto e forma un ritratto appassionato e originale del nostro Novecento letterario, ciascuna di queste storie diventa così, non tanto un argomento di studio, quanto piuttosto un evento e un incontro di seduzione che si rinnova nel tempo.