«In una Berlino, non a torto definita da H. E. Jacob qualcosa come un' "esperienza che scuote i nervi", anche Benn, come i poeti del "Neopathetisches Cabaret", compie la sua brutale incursione nel quotidiano, nel brutto, nel patologico, sconvolgendo l'hortus conclusus della poesia neoromantica, come volevano Ernst Blab e i suoi amici Hiller, Heym e van Hoddis; e non è senza significato che un appassionato recensore di Morgue - l'alsaziano Stadler, che proprio dopo il 1911 aveva definitivamente maturato il suo distacco dall'Impressionismo - apprezzasse in queste poesie la fredda violenza con cui era stato spazzato via "l'ideale lirico del cavaliere-dal-fiorellino-azzurro"».
«In una Berlino, non a torto definita da H. E. Jacob qualcosa come un' "esperienza che scuote i nervi", anche Benn, come i poeti del "Neopathetisches Cabaret", compie la sua brutale incursione nel quotidiano, nel brutto, nel patologico, sconvolgendo l'hortus conclusus della poesia neoromantica, come volevano Ernst Blab e i suoi amici Hiller, Heym e van Hoddis; e non è senza significato che un appassionato recensore di Morgue - l'alsaziano Stadler, che proprio dopo il 1911 aveva definitivamente maturato il suo distacco dall'Impressionismo - apprezzasse in queste poesie la fredda violenza con cui era stato spazzato via "l'ideale lirico del cavaliere-dal-fiorellino-azzurro"».