Nel 1995, quando è uscita, per Mondadori, la prima edizione di Ad nòta, terza raccolta poetica di Raffaello Baldini, Pier Vincenzo Mengaldo ha scritto «Se non restasse ancora vivo il pregiudizio pigro per il quale un poeta in dialetto è un “minore”, anche quando è maggiore, Raffaello Baldini sarebbe considerato da tutti quello che è, uno dei tre o quattro poeti più importanti d’Italia». Ecco, oggi, nel 2012, 17 anni dopo, oggi che quell’antologia, esaurita da anni, è introvabile, noi di questa minuscola casa editrice elettronica che si chiama Sugaman, siamo così stupefatti e contenti di poter ripubblicare questo libretto, che la nostra contentezza non si può dire, possiamo solo ringraziare Giuseppe Bellosi, per la cura che ha messo in questa nuova edizione, e gli eredi di Baldini per averci dato la possibilità di rendere di nuovo disponibile, in formato elettronico, questa meraviglia che adesso, è incredibile, la possono leggere tutti.
Il libro contiene le versioni italiane dello stesso Baldini, e le versioni originali in dialetto Santarcangiolese . È corredato dalla postfazione di Giuseppe Bellosi, già curatore e traduttore dell’edizione Einaudi de La Fondazione.
Nel 1995, quando è uscita, per Mondadori, la prima edizione di Ad nòta, terza raccolta poetica di Raffaello Baldini, Pier Vincenzo Mengaldo ha scritto «Se non restasse ancora vivo il pregiudizio pigro per il quale un poeta in dialetto è un “minore”, anche quando è maggiore, Raffaello Baldini sarebbe considerato da tutti quello che è, uno dei tre o quattro poeti più importanti d’Italia». Ecco, oggi, nel 2012, 17 anni dopo, oggi che quell’antologia, esaurita da anni, è introvabile, noi di questa minuscola casa editrice elettronica che si chiama Sugaman, siamo così stupefatti e contenti di poter ripubblicare questo libretto, che la nostra contentezza non si può dire, possiamo solo ringraziare Giuseppe Bellosi, per la cura che ha messo in questa nuova edizione, e gli eredi di Baldini per averci dato la possibilità di rendere di nuovo disponibile, in formato elettronico, questa meraviglia che adesso, è incredibile, la possono leggere tutti.
Il libro contiene le versioni italiane dello stesso Baldini, e le versioni originali in dialetto Santarcangiolese . È corredato dalla postfazione di Giuseppe Bellosi, già curatore e traduttore dell’edizione Einaudi de La Fondazione.