Gli undici racconti che compongono questa raccolta ci parlano di un’America insolita, minore: una «terra di mezzo» tra la metropoli e la provincia, un territorio rarefatto in cui ciò che conta sono soltanto le esistenze oblique e sospese dei personaggi che lo abitano. Eventi e situazioni in apparenza ordinari si caricano di valenze impreviste: una visita alla tomba dei genitori può portare a un’amicizia inattesa, un campus estivo per bambini obesi può diventare lo scenario per un amore infantile, un litigio tra fidanzati può rivelarsi il preludio a una morte prematura. Canty riesce nel raro miracolo di coniugare una «costruzione serrata della storia» , una «riduzione all’essenziale della narrazione» con la pienezza dell’emotività e del lirismo. Una scrittura di volta in volta segreta e dolorosa, oppure gridata e «arrabbiata», che sa raccontare con semplicità e immediatezza l’infanzia come l’età adulta, la città come la natura, l’amore come la morte.
Gli undici racconti che compongono questa raccolta ci parlano di un’America insolita, minore: una «terra di mezzo» tra la metropoli e la provincia, un territorio rarefatto in cui ciò che conta sono soltanto le esistenze oblique e sospese dei personaggi che lo abitano. Eventi e situazioni in apparenza ordinari si caricano di valenze impreviste: una visita alla tomba dei genitori può portare a un’amicizia inattesa, un campus estivo per bambini obesi può diventare lo scenario per un amore infantile, un litigio tra fidanzati può rivelarsi il preludio a una morte prematura. Canty riesce nel raro miracolo di coniugare una «costruzione serrata della storia» , una «riduzione all’essenziale della narrazione» con la pienezza dell’emotività e del lirismo. Una scrittura di volta in volta segreta e dolorosa, oppure gridata e «arrabbiata», che sa raccontare con semplicità e immediatezza l’infanzia come l’età adulta, la città come la natura, l’amore come la morte.