Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, alcuni critici americani presentarono in due pubblicazioni e commentarono le opere del Rubens che, a partire dalla fine dell'Ottocento, erano entrate in possesso dei musei e delle collezioni private americane. E allora fu chiaro che, anche nel nuovo mondo, all'arte del grande pittore fiammingo era stata riconosciuta una validità illimitata: fatto tanto più significativo, in quanto la pittura del Rubens si colloca in stretta relazione con certi particolari valori, la cui autorità non è immediatamente connaturata alla sfera critica positiva del Nord America.
Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, alcuni critici americani presentarono in due pubblicazioni e commentarono le opere del Rubens che, a partire dalla fine dell'Ottocento, erano entrate in possesso dei musei e delle collezioni private americane. E allora fu chiaro che, anche nel nuovo mondo, all'arte del grande pittore fiammingo era stata riconosciuta una validità illimitata: fatto tanto più significativo, in quanto la pittura del Rubens si colloca in stretta relazione con certi particolari valori, la cui autorità non è immediatamente connaturata alla sfera critica positiva del Nord America.