In questo volume sono raccolti interventi dell’autore che si collocano nel solco tracciato dal suo fondamentale L’altra Africa. In una forma più accessibile al grande pubblico, Latouche mette a fuoco, con competenza e passione, temi e questioni che riguardano da vicino il presente e il futuro dell’umanità e del nostro pianeta. Nel contesto di una severa analisi della logica dello sviluppo occidentale, interamente votata ai valori della proprietà e del profitto, sorda agli autentici bisogni delle persone e dell’ambiente, sale alla ribalta l’ambivalente situazione africana. Se da un lato si denuncia l’esistenza di un’Africa ufficiale, «mimetica», devastata dalla passiva acquisizione dei modelli e dei prodotti imposti dal mercato globale, dall’altro si esalta la silenziosa ma efficace operosità dell’«altra» Africa, quella abbandonata al suo destino ma proprio per questo capace di «cavarsela» da sola. Latouche oppone in particolare la «razionalità» occidentale, responsabile di uno scriteriato sfruttamento delle risorse umane e ambientali, alla «ragionevolezza» africana che, valutata sul piano della qualità e non della quantità, sembra venire incontro alle concrete esigenze degli individui. Proprio dall’«altra» Africa ci viene l’esortazione a «decrescere», a rinunciare a parte del nostro sterile benessere per tentare di invertire una situazione potenzialmente esplosiva.
Pages
134
Publisher
À plus d'un titre éd.
Release
July 22, 2008
ISBN
2952676062
ISBN 13
9782952676069
Entre Mondialisation Et Décroissance, L'autre Afrique
In questo volume sono raccolti interventi dell’autore che si collocano nel solco tracciato dal suo fondamentale L’altra Africa. In una forma più accessibile al grande pubblico, Latouche mette a fuoco, con competenza e passione, temi e questioni che riguardano da vicino il presente e il futuro dell’umanità e del nostro pianeta. Nel contesto di una severa analisi della logica dello sviluppo occidentale, interamente votata ai valori della proprietà e del profitto, sorda agli autentici bisogni delle persone e dell’ambiente, sale alla ribalta l’ambivalente situazione africana. Se da un lato si denuncia l’esistenza di un’Africa ufficiale, «mimetica», devastata dalla passiva acquisizione dei modelli e dei prodotti imposti dal mercato globale, dall’altro si esalta la silenziosa ma efficace operosità dell’«altra» Africa, quella abbandonata al suo destino ma proprio per questo capace di «cavarsela» da sola. Latouche oppone in particolare la «razionalità» occidentale, responsabile di uno scriteriato sfruttamento delle risorse umane e ambientali, alla «ragionevolezza» africana che, valutata sul piano della qualità e non della quantità, sembra venire incontro alle concrete esigenze degli individui. Proprio dall’«altra» Africa ci viene l’esortazione a «decrescere», a rinunciare a parte del nostro sterile benessere per tentare di invertire una situazione potenzialmente esplosiva.