Chi di noi non colleziona o non ha collezionato qua/cosa?
Questa libro e l'esilarante memoriale del piu importante collezionista di
cartoline italiano. Una cronaca di incontri e scontri con personaggi e realtà della cultura italiana da cui si evince quanta assurdamente grande può essere l'ignoranza, l'ottusità e l'inefficienza del mondo accademico e del la burocrazia istituzionale. Con una scrittura chiara e divertita I'Autore compone un affresco antropologico sul la figura del collezionista tipico, descrivendo, con rara autoironia, tutte le situazioni, i personaggi e i comportamenti in cui si è trovato coinvolto nel mettere insieme la più importante collezione italiana. Da queste storie emerge, sofferta e quasi patologica, la condizione marginale che è propria del collezionista - ma chi di noi non colleziona o non ha collezionato qualcosa?
" Sturani racconta di bizzarri convegni tra professionisti e dilettanti, di viaggi tra i mercatini d'Europa, di affaroni mancati e di affarucci portatori di grassi guadagni, di trasporti di enormi pacchi e valigie strapiene di cartoline, di colpi di fortuna casuali , di assurde complicazioni burocratiche con le autorità postali. Data la scatola da scarpe come ideale contenitore-base per le cartoline ci girano attorno trafficanti e conservatori di museo, bidonisti e gentiluomini avarissimi, maniaci e specialisti di ogni parte del mondo, dalla Svizzera al Giappone agli Usa. Un mondo, per noi estranei, di pura follia, che Sturani, pur essendoci dentro fino al collo, rappresenta tuttavia con occhio distaccato, divertito, divertente. Un altro torinese eccentrico, che bene ha meritato della patria" Carlo Fruttero
Chi di noi non colleziona o non ha collezionato qua/cosa?
Questa libro e l'esilarante memoriale del piu importante collezionista di
cartoline italiano. Una cronaca di incontri e scontri con personaggi e realtà della cultura italiana da cui si evince quanta assurdamente grande può essere l'ignoranza, l'ottusità e l'inefficienza del mondo accademico e del la burocrazia istituzionale. Con una scrittura chiara e divertita I'Autore compone un affresco antropologico sul la figura del collezionista tipico, descrivendo, con rara autoironia, tutte le situazioni, i personaggi e i comportamenti in cui si è trovato coinvolto nel mettere insieme la più importante collezione italiana. Da queste storie emerge, sofferta e quasi patologica, la condizione marginale che è propria del collezionista - ma chi di noi non colleziona o non ha collezionato qualcosa?
" Sturani racconta di bizzarri convegni tra professionisti e dilettanti, di viaggi tra i mercatini d'Europa, di affaroni mancati e di affarucci portatori di grassi guadagni, di trasporti di enormi pacchi e valigie strapiene di cartoline, di colpi di fortuna casuali , di assurde complicazioni burocratiche con le autorità postali. Data la scatola da scarpe come ideale contenitore-base per le cartoline ci girano attorno trafficanti e conservatori di museo, bidonisti e gentiluomini avarissimi, maniaci e specialisti di ogni parte del mondo, dalla Svizzera al Giappone agli Usa. Un mondo, per noi estranei, di pura follia, che Sturani, pur essendoci dentro fino al collo, rappresenta tuttavia con occhio distaccato, divertito, divertente. Un altro torinese eccentrico, che bene ha meritato della patria" Carlo Fruttero