Questo è Hughes.
Fra un’ora lo impiccheranno.
Il libro è la sua confessione al prete, al quale racconta la storia che lo ha condotto al patibolo come un miracolo.
Hughes è stato un uomo per bene.
Ha sorriso quando Liza Liddle, di undici anni, figlia di un amico ha cercato di sedurlo.
Ma si è ritrovato mortalmente innamorato.
E quando lei gli dà un appuntamento nel bosco ci va, imprigionato in un sogno infantile, come guarito dalla responsabilità.
Liza vestita di bianco lo aspetta.
Lo fanno. Come un uomo e una donna.
Subito dopo Hughes si accorge che Alice e Lynn, due compagne di scuola di Liza, sue rivali, hanno visto tutto.
Le ha chiamate lei: “Mi prendevano in giro, non volevano credere che mi trattassi come una grande”.
Hughes perde la testa. Lei no.
“Il fatto che abbiano visto, non vuol dire che debbano andare a raccontarlo” e Hughes gioca la vita, pur sapendo d’essere servito solo a una piccola immensa vendetta di bambini.
L’ultimo giorno del processo, una macchia rossa sulla gonna di Liza: da quel momento è donna.
“Lo vede, padre? È lei la vittima: Liza. Mi ha sacrificato la sua infanzia perché io divenissi bambino. Una carezza, all’ultimo, fra noi, di nascosto, se non le costa troppo: la pietà è il suo mestiere”.
Tutto il libro è l’invocazione di una carezza.
Difficile da ottenere: troppo nudo è lo stile.
Uno stile da condannato a morte.
Questo è Hughes.
Fra un’ora lo impiccheranno.
Il libro è la sua confessione al prete, al quale racconta la storia che lo ha condotto al patibolo come un miracolo.
Hughes è stato un uomo per bene.
Ha sorriso quando Liza Liddle, di undici anni, figlia di un amico ha cercato di sedurlo.
Ma si è ritrovato mortalmente innamorato.
E quando lei gli dà un appuntamento nel bosco ci va, imprigionato in un sogno infantile, come guarito dalla responsabilità.
Liza vestita di bianco lo aspetta.
Lo fanno. Come un uomo e una donna.
Subito dopo Hughes si accorge che Alice e Lynn, due compagne di scuola di Liza, sue rivali, hanno visto tutto.
Le ha chiamate lei: “Mi prendevano in giro, non volevano credere che mi trattassi come una grande”.
Hughes perde la testa. Lei no.
“Il fatto che abbiano visto, non vuol dire che debbano andare a raccontarlo” e Hughes gioca la vita, pur sapendo d’essere servito solo a una piccola immensa vendetta di bambini.
L’ultimo giorno del processo, una macchia rossa sulla gonna di Liza: da quel momento è donna.
“Lo vede, padre? È lei la vittima: Liza. Mi ha sacrificato la sua infanzia perché io divenissi bambino. Una carezza, all’ultimo, fra noi, di nascosto, se non le costa troppo: la pietà è il suo mestiere”.
Tutto il libro è l’invocazione di una carezza.
Difficile da ottenere: troppo nudo è lo stile.
Uno stile da condannato a morte.