Che cosa hanno in comune gli ultimi samurai giapponesi e i burocrati della nostra pubblica amministrazione? Quali armi utilizzano i moderni samurai per bloccare le riforme? E perché la resistenza che oppongono è la vera ragione per cui è tanto difficile riformare, aprire i mercati alla concorrenza, evitare la corruzione? In questo libro l’economista Francesco Giavazzi e il giornalista Giorgio Barbieri individuano nella burocrazia, che da mercati bloccati ottiene potere e rendite, la corporazione che maggiormente si oppone al cambiamento del Paese.
La lezione che abbiamo appreso dalle vicende di Mafia Capitale e degli scandali bancari è che la corruzione prospera in mercati chiusi e senza concorrenza, dove pochi riescono a estrarre ricche rendite. Per mantenere chiusi questi mercati servono norme e regolamenti, ed una burocrazia che li amministri. È un potere, sconosciuto ai più, che trascende la politica e si manifesta soprattutto nella capacità di rinviare o addirittura bloccare le decisioni. E talvolta è proprio dalla necessità di sbloccare un procedimento che nasce la corruzione. Partendo da esempi concreti Giavazzi e Barbieri propongono una soluzione chiara ed efficace: aprire i mercati alla concorrenza, perché meno regole vuol dire meno burocrati e meno burocrati vuol dire meno corruzione.
Language
Italian
Pages
182
Format
Hardcover
Publisher
Longanesi
Release
March 02, 2017
ISBN
8830446157
ISBN 13
9788830446151
I signori del tempo perso: I burocrati che frenano l'Italia e come provare a sconfiggerli
Che cosa hanno in comune gli ultimi samurai giapponesi e i burocrati della nostra pubblica amministrazione? Quali armi utilizzano i moderni samurai per bloccare le riforme? E perché la resistenza che oppongono è la vera ragione per cui è tanto difficile riformare, aprire i mercati alla concorrenza, evitare la corruzione? In questo libro l’economista Francesco Giavazzi e il giornalista Giorgio Barbieri individuano nella burocrazia, che da mercati bloccati ottiene potere e rendite, la corporazione che maggiormente si oppone al cambiamento del Paese.
La lezione che abbiamo appreso dalle vicende di Mafia Capitale e degli scandali bancari è che la corruzione prospera in mercati chiusi e senza concorrenza, dove pochi riescono a estrarre ricche rendite. Per mantenere chiusi questi mercati servono norme e regolamenti, ed una burocrazia che li amministri. È un potere, sconosciuto ai più, che trascende la politica e si manifesta soprattutto nella capacità di rinviare o addirittura bloccare le decisioni. E talvolta è proprio dalla necessità di sbloccare un procedimento che nasce la corruzione. Partendo da esempi concreti Giavazzi e Barbieri propongono una soluzione chiara ed efficace: aprire i mercati alla concorrenza, perché meno regole vuol dire meno burocrati e meno burocrati vuol dire meno corruzione.