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Memoria del chiuso mondo

Memoria del chiuso mondo

Andrea Cavalletti
5/5 ( ratings)
«Il Fanciullo De Signoribus. C'è ancora un “poeta fanciullo” nella nostra letteratura ed è Eugenio De Signoribus, che come poeta già si era implicitamente, e anche esplicitamente, annunziato anche in quel bel libro a tratti anche straziante, che resta Principio del giorno . Nei suoi versi, infatti, De Signoribus elegge spesso a propri temi e occasioni il punto di vista emotivo di quella condizione di inermità di chi subisca la violenza, comunque “suggerita”, del mondo “adulto”, nelle sue più o meno silenziose e suggerite violenze e anche nei suoi propri conflitti. Ma, a smentire ogni sospetto di “escapism” ecco ora dalla mitezza, in verità solo apparente, dell’appartato poeta di Cupramarittima quella che lui stesso definisce una “memoria o forse meglio memorietta… dedicata a quei popoli inermi e spaventati che si ritrovano asubire le devastanti guerre delle cosiddette superpotenze”. La sottile plaquette, illustrata da un bel saggio di Andrea Cavalletti che non a caso s’intitola “Musichetta politica”, prende occasione da quell’evento ancora recente, e tuttavia già consegnato agli atti che è stata la guerra dell’Afghanistan, ed è concepita nella forma di agili sestine mimanti filastrocche infantili e un’aria da girotondi: “Tutti dentro gli assassini / gli assassini tutti fuori / una tavola di legge / li separa nei valori… / quando calano le bombe / portan giù manna e clamori”. Ed anche: “ora tremano i bambini / con i vecchi nelle soste / or vanno nella notte / sui carretti a somarelli / ora a piedi e cenciarelli / verso un luogo di frontiera”. Ma chi se la ricorda più la guerra dell’Afganistan?» – Giovanni Giudici
Language
Italian
Pages
48
Format
Paperback
Publisher
Quodlibet
Release
August 29, 2022
ISBN
8886570872
ISBN 13
9788886570879

Memoria del chiuso mondo

Andrea Cavalletti
5/5 ( ratings)
«Il Fanciullo De Signoribus. C'è ancora un “poeta fanciullo” nella nostra letteratura ed è Eugenio De Signoribus, che come poeta già si era implicitamente, e anche esplicitamente, annunziato anche in quel bel libro a tratti anche straziante, che resta Principio del giorno . Nei suoi versi, infatti, De Signoribus elegge spesso a propri temi e occasioni il punto di vista emotivo di quella condizione di inermità di chi subisca la violenza, comunque “suggerita”, del mondo “adulto”, nelle sue più o meno silenziose e suggerite violenze e anche nei suoi propri conflitti. Ma, a smentire ogni sospetto di “escapism” ecco ora dalla mitezza, in verità solo apparente, dell’appartato poeta di Cupramarittima quella che lui stesso definisce una “memoria o forse meglio memorietta… dedicata a quei popoli inermi e spaventati che si ritrovano asubire le devastanti guerre delle cosiddette superpotenze”. La sottile plaquette, illustrata da un bel saggio di Andrea Cavalletti che non a caso s’intitola “Musichetta politica”, prende occasione da quell’evento ancora recente, e tuttavia già consegnato agli atti che è stata la guerra dell’Afghanistan, ed è concepita nella forma di agili sestine mimanti filastrocche infantili e un’aria da girotondi: “Tutti dentro gli assassini / gli assassini tutti fuori / una tavola di legge / li separa nei valori… / quando calano le bombe / portan giù manna e clamori”. Ed anche: “ora tremano i bambini / con i vecchi nelle soste / or vanno nella notte / sui carretti a somarelli / ora a piedi e cenciarelli / verso un luogo di frontiera”. Ma chi se la ricorda più la guerra dell’Afganistan?» – Giovanni Giudici
Language
Italian
Pages
48
Format
Paperback
Publisher
Quodlibet
Release
August 29, 2022
ISBN
8886570872
ISBN 13
9788886570879

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