Il progenitore di tutti i romanzi d'avanguardia del nostro secolo fu senza dubbio il settecentesco Tristram Shandy di Laurence Sterne. Ma questo progenitore aveva avuto a sua volta un precursore, sia pure in formato ridotto e a distanza ravvicinata: nel 1769, pochi mesi prima di dar via libera col Shandy al suo estro di romanziere sperimentale avanti-lettera , il reverendo Sterne, allora oscuro ecclesiastico anglicano nello Yorkshire, aveva dato alle stampe un pamphlet, per intervenire in una polemica diocesana sull'attribuzione d'alcune cariche e prebende. Ed è in questo libello che Sterne da per la prima volta prova di quell'inventiva di scrittura che lo portava a costruire i suoi testi come scatole a sorpresa o trappole o ragnatele sospese sul vuoto. Il pretesto non poteva essere più meschino: gli intrighi d'un avvocato faccendiere che per assicurarsi alcuni piccoli privilegi pescava nel torbido delle rivalità tra l'Arcivescovo di York e il Decano della Cattedrale; una diatriba in cui anche Sterne era coinvolto in quanto una delle cariche ambite dal faccendiere era toccata invece a lui. Per trasfigurare questo garbuglio d'infime ambizioni in un racconto «a chiave», Sterne lo sposta su un livello ancor più triviale: arcivescovo, decano e avvocato diventano parroco, chierico e sacrestano d'una sperduta parrocchia e anziché di cariche ecclesiastiche si disputa sul possesso d'un tabarro tarlato e d'un paio di brache consunte. La relazione di questi fatti sotto forma epistolare comporta vari sconvolgimenti nella loro successione cronologica, e il poscritto che vi si aggiunge v'introduce anche la dimensione temporale del presente in atto. Il tutto accompagnato da citazioni di documenti che richiedono l'inserimento di stili e di corpi tipografici diversi. Ma la vera trovata è un'appendice in cui il testo viene discusso in un club e, riconosciuto come un romanzo a chiave, viene sottoposto a una serie di tentativi d'interpretazione, quale allegoria degli Stati d'Europa (da ciò il titolo di Romanzo politico o satira delle varie professioni. Stampato in una tiratura di 500 esemplari fatta subito distruggere perché giudicata irrispettosa per la Chiesa, quest'opera prima di Sterne è stata riscoperta in una copia superstite solo pochi anni fa.
Il progenitore di tutti i romanzi d'avanguardia del nostro secolo fu senza dubbio il settecentesco Tristram Shandy di Laurence Sterne. Ma questo progenitore aveva avuto a sua volta un precursore, sia pure in formato ridotto e a distanza ravvicinata: nel 1769, pochi mesi prima di dar via libera col Shandy al suo estro di romanziere sperimentale avanti-lettera , il reverendo Sterne, allora oscuro ecclesiastico anglicano nello Yorkshire, aveva dato alle stampe un pamphlet, per intervenire in una polemica diocesana sull'attribuzione d'alcune cariche e prebende. Ed è in questo libello che Sterne da per la prima volta prova di quell'inventiva di scrittura che lo portava a costruire i suoi testi come scatole a sorpresa o trappole o ragnatele sospese sul vuoto. Il pretesto non poteva essere più meschino: gli intrighi d'un avvocato faccendiere che per assicurarsi alcuni piccoli privilegi pescava nel torbido delle rivalità tra l'Arcivescovo di York e il Decano della Cattedrale; una diatriba in cui anche Sterne era coinvolto in quanto una delle cariche ambite dal faccendiere era toccata invece a lui. Per trasfigurare questo garbuglio d'infime ambizioni in un racconto «a chiave», Sterne lo sposta su un livello ancor più triviale: arcivescovo, decano e avvocato diventano parroco, chierico e sacrestano d'una sperduta parrocchia e anziché di cariche ecclesiastiche si disputa sul possesso d'un tabarro tarlato e d'un paio di brache consunte. La relazione di questi fatti sotto forma epistolare comporta vari sconvolgimenti nella loro successione cronologica, e il poscritto che vi si aggiunge v'introduce anche la dimensione temporale del presente in atto. Il tutto accompagnato da citazioni di documenti che richiedono l'inserimento di stili e di corpi tipografici diversi. Ma la vera trovata è un'appendice in cui il testo viene discusso in un club e, riconosciuto come un romanzo a chiave, viene sottoposto a una serie di tentativi d'interpretazione, quale allegoria degli Stati d'Europa (da ciò il titolo di Romanzo politico o satira delle varie professioni. Stampato in una tiratura di 500 esemplari fatta subito distruggere perché giudicata irrispettosa per la Chiesa, quest'opera prima di Sterne è stata riscoperta in una copia superstite solo pochi anni fa.