Dunque, già il fatto che Ghislanzoni – il librettista dell’Aida – scrivesse un romanzo di fantascienza ambientato nella Milano nel 1982 è di per sé surreale. Se a questo aggiungete tratti di preveggenza da far venire i brividi , fantastiche macchine steampunk, e un immaginario romantico-scapigliato degno appunto del principale librettista verdiano, avrete l’idea del più improbabile romanzo che certamente l’800 ha prodotto.
Dimenticavamo: il tutto introdotto da un bel racconto-prologo, che è in realtà la storia romanzata del ritiro di Ghislanzoni in montagna e della decisione di scrivere il libro.
Dunque, già il fatto che Ghislanzoni – il librettista dell’Aida – scrivesse un romanzo di fantascienza ambientato nella Milano nel 1982 è di per sé surreale. Se a questo aggiungete tratti di preveggenza da far venire i brividi , fantastiche macchine steampunk, e un immaginario romantico-scapigliato degno appunto del principale librettista verdiano, avrete l’idea del più improbabile romanzo che certamente l’800 ha prodotto.
Dimenticavamo: il tutto introdotto da un bel racconto-prologo, che è in realtà la storia romanzata del ritiro di Ghislanzoni in montagna e della decisione di scrivere il libro.