Dal 1890 al 1936, anno della sua morte, Luigi Pirandello non ha mai smesso di scrivere racconti. Le varie raccolte via via pubblicate ne comprendono oltre duecentocinquanta. Questa antologia ne propone al lettore trentadue. È una scelta rigorosa, che ambisce offrire una chiave di lettura molto precisa dell'«archivio dell'inventività» pirandelliana, all'insegna dei conflitti non risolubili, delle istanze non conciliabili, dei valori contrapposti, che simultaneamente guidano le azioni dei protagonisti di questi racconti. Prima fra tutte, la contraddizione, sommersa e profonda, tra la vita e la morte.
Dal 1890 al 1936, anno della sua morte, Luigi Pirandello non ha mai smesso di scrivere racconti. Le varie raccolte via via pubblicate ne comprendono oltre duecentocinquanta. Questa antologia ne propone al lettore trentadue. È una scelta rigorosa, che ambisce offrire una chiave di lettura molto precisa dell'«archivio dell'inventività» pirandelliana, all'insegna dei conflitti non risolubili, delle istanze non conciliabili, dei valori contrapposti, che simultaneamente guidano le azioni dei protagonisti di questi racconti. Prima fra tutte, la contraddizione, sommersa e profonda, tra la vita e la morte.