La vendetta chiede di uccidere colui che uccide. E chi uccide colui che uccide? Con agilità mercuriale e solida competenza, Anspach invita qui a un viaggio di scoperta dei meccanismi e delle implicazioni della reciprocità, che porta il lettore ad aggirarsi, tra circoli viziosi e circoli virtuosi, nei territori limitrofi dell’antropologia, dell’economia, della sociologia e della psicologia. Dallo scambio violento e distruttivo della vendetta a quello pacifico e costruttivo del dono, dallo scambio di prestazioni all’interno della coppia fino alle transazioni dell’economia di mercato, il circolo delle interazioni tra individui trova una garanzia di unità e armonia a un livello superiore, in un «terzo» trascendente: gli dei e gli spiriti magici, la relazione di coppia, lo stato... e oggi il mercato, in quanto presunta forza «autoregolata». Ma tale garanzia non deve diventare un vincolo costrittivo: se non vogliamo rimanere intrappolati in circoli viziosi, dobbiamo imparare a guardare dall’esterno le nostre interazioni per ripensarle e trasformarle da protagonisti consapevoli. E questo vale anche per l'economia; i nemici più insidiosi della società aperta non sono oggi forse quelli che ci invitano a sottomettere la totalità degli scambi alla "mano invisibile" di un mercato divinizzato?
Language
Italian
Pages
121
Format
Paperback
Release
January 01, 2007
ISBN 13
9788833917726
A buon rendere. La reciprocità nella vendetta, nel dono e nel mercato
La vendetta chiede di uccidere colui che uccide. E chi uccide colui che uccide? Con agilità mercuriale e solida competenza, Anspach invita qui a un viaggio di scoperta dei meccanismi e delle implicazioni della reciprocità, che porta il lettore ad aggirarsi, tra circoli viziosi e circoli virtuosi, nei territori limitrofi dell’antropologia, dell’economia, della sociologia e della psicologia. Dallo scambio violento e distruttivo della vendetta a quello pacifico e costruttivo del dono, dallo scambio di prestazioni all’interno della coppia fino alle transazioni dell’economia di mercato, il circolo delle interazioni tra individui trova una garanzia di unità e armonia a un livello superiore, in un «terzo» trascendente: gli dei e gli spiriti magici, la relazione di coppia, lo stato... e oggi il mercato, in quanto presunta forza «autoregolata». Ma tale garanzia non deve diventare un vincolo costrittivo: se non vogliamo rimanere intrappolati in circoli viziosi, dobbiamo imparare a guardare dall’esterno le nostre interazioni per ripensarle e trasformarle da protagonisti consapevoli. E questo vale anche per l'economia; i nemici più insidiosi della società aperta non sono oggi forse quelli che ci invitano a sottomettere la totalità degli scambi alla "mano invisibile" di un mercato divinizzato?