Un buon vicino di casa ritira la corrispondenza per conto del dirimpettaio assente: cortesie usuali tra condomini. Non solo: il vicino responsabile sospetta di chi vive accanto a lui, specialmente se, nella New York post 11 settembre, si tratta di un maestro di canto siriano, che da 5 settimane non fa lezioni ma riceve pacchi pesantissimi e “sospetti”.
«Durante quella primavera di isteria collettiva, mentre i livelli di allerta terrorismo salivano e scendevano come il rametto di un rabdomante e i dipendenti delle compagnie telefoniche si ingegnavano nelle intercettazioni, Eric Mitnock scherzava sull’ipotesi di denunciare i vicini. Non solo è nostro dovere di patrioti, spiegava il tossicologo trentenne, ma accorcerà anche la fila in tintoria».
Con la stessa scrittura tersa di Radiazione, Jacob Appel muove i suoi personaggi con grazia e fragilità su una corda tesa: sotto, un paesaggio caotico dove cliché, paranoie collettive e doveri patriottici arrivano a confondersi fino a essere quasi una cosa sola.
Un buon vicino di casa ritira la corrispondenza per conto del dirimpettaio assente: cortesie usuali tra condomini. Non solo: il vicino responsabile sospetta di chi vive accanto a lui, specialmente se, nella New York post 11 settembre, si tratta di un maestro di canto siriano, che da 5 settimane non fa lezioni ma riceve pacchi pesantissimi e “sospetti”.
«Durante quella primavera di isteria collettiva, mentre i livelli di allerta terrorismo salivano e scendevano come il rametto di un rabdomante e i dipendenti delle compagnie telefoniche si ingegnavano nelle intercettazioni, Eric Mitnock scherzava sull’ipotesi di denunciare i vicini. Non solo è nostro dovere di patrioti, spiegava il tossicologo trentenne, ma accorcerà anche la fila in tintoria».
Con la stessa scrittura tersa di Radiazione, Jacob Appel muove i suoi personaggi con grazia e fragilità su una corda tesa: sotto, un paesaggio caotico dove cliché, paranoie collettive e doveri patriottici arrivano a confondersi fino a essere quasi una cosa sola.