Scortata dalla polizia nel reparto psichiatrico di un vecchio ospedale Viennese, Eva Gruber dice di essere cresciuta in un tranquillo villaggio della Carinzia. Racconta della sua vita, del rapporto con Bernhard, il fratello che desidera disperatamente salvare, e con i genitori. Durante la sua permanenza nella struttura, la ragazza trasforma le sessioni di terapia con il dottor Korb in un ambiguo intreccio di realtà e menzogna dalla quale emerge un chiaro desiderio: vuole uccidere il padre.
Nel suo brillante debutto, Angela Lehner dipinge il ritratto di una donna formidabilmente insolente, ironica e manipolatrice. Un libro che, senza mai cedere il passo a facili sentimentalismi, può leggersi come una sincera preghiera laica alla problematizzazione.
Scortata dalla polizia nel reparto psichiatrico di un vecchio ospedale Viennese, Eva Gruber dice di essere cresciuta in un tranquillo villaggio della Carinzia. Racconta della sua vita, del rapporto con Bernhard, il fratello che desidera disperatamente salvare, e con i genitori. Durante la sua permanenza nella struttura, la ragazza trasforma le sessioni di terapia con il dottor Korb in un ambiguo intreccio di realtà e menzogna dalla quale emerge un chiaro desiderio: vuole uccidere il padre.
Nel suo brillante debutto, Angela Lehner dipinge il ritratto di una donna formidabilmente insolente, ironica e manipolatrice. Un libro che, senza mai cedere il passo a facili sentimentalismi, può leggersi come una sincera preghiera laica alla problematizzazione.