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Bello, strano, onirico. Più che leggerlo per un buon terzo va guardato, ammirato e capito.
È sicuramente uno dei Color Fest più sperimentali. La prima storia è probabilmente la più complessa, così com'è complessa la sperimentazione di Dall'Agnol nel segno; credo volesse affrontare il rapporto tra il personaggio e i lettori, ma non ne sono per niente sicuro. La seconda storia è quella che sperimenta di più con la struttura della tavola, e mi è sembrata adatta alla Audace, per la libertà che aveva a riguardo. Per il resto, mi è sembrata una rappresentazione allegorica della gestione di
È sicuramente uno dei Color Fest più sperimentali. La prima storia è probabilmente la più complessa, così com'è complessa la sperimentazione di Dall'Agnol nel segno; credo volesse affrontare il rapporto tra il personaggio e i lettori, ma non ne sono per niente sicuro. La seconda storia è quella che sperimenta di più con la struttura della tavola, e mi è sembrata adatta alla Audace, per la libertà che aveva a riguardo. Per il resto, mi è sembrata una rappresentazione allegorica della gestione di
È sicuramente uno dei Color Fest più sperimentali. La prima storia è probabilmente la più complessa, così com'è complessa la sperimentazione di Dall'Agnol nel segno; credo volesse affrontare il rapporto tra il personaggio e i lettori, ma non ne sono per niente sicuro. La seconda storia è quella che sperimenta di più con la struttura della tavola, e mi è sembrata adatta alla Audace, per la libertà che aveva a riguardo. Per il resto, mi è sembrata una rappresentazione allegorica della gestione di
È sicuramente uno dei Color Fest più sperimentali. La prima storia è probabilmente la più complessa, così com'è complessa la sperimentazione di Dall'Agnol nel segno; credo volesse affrontare il rapporto tra il personaggio e i lettori, ma non ne sono per niente sicuro. La seconda storia è quella che sperimenta di più con la struttura della tavola, e mi è sembrata adatta alla Audace, per la libertà che aveva a riguardo. Per il resto, mi è sembrata una rappresentazione allegorica della gestione di
È sicuramente uno dei Color Fest più sperimentali. La prima storia è probabilmente la più complessa, così com'è complessa la sperimentazione di Dall'Agnol nel segno; credo volesse affrontare il rapporto tra il personaggio e i lettori, ma non ne sono per niente sicuro. La seconda storia è quella che sperimenta di più con la struttura della tavola, e mi è sembrata adatta alla Audace, per la libertà che aveva a riguardo. Per il resto, mi è sembrata una rappresentazione allegorica della gestione di
È sicuramente uno dei Color Fest più sperimentali. La prima storia è probabilmente la più complessa, così com'è complessa la sperimentazione di Dall'Agnol nel segno; credo volesse affrontare il rapporto tra il personaggio e i lettori, ma non ne sono per niente sicuro. La seconda storia è quella che sperimenta di più con la struttura della tavola, e mi è sembrata adatta alla Audace, per la libertà che aveva a riguardo. Per il resto, mi è sembrata una rappresentazione allegorica della gestione di
È sicuramente uno dei Color Fest più sperimentali. La prima storia è probabilmente la più complessa, così com'è complessa la sperimentazione di Dall'Agnol nel segno; credo volesse affrontare il rapporto tra il personaggio e i lettori, ma non ne sono per niente sicuro. La seconda storia è quella che sperimenta di più con la struttura della tavola, e mi è sembrata adatta alla Audace, per la libertà che aveva a riguardo. Per il resto, mi è sembrata una rappresentazione allegorica della gestione di
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