Franco Liuzzi ha passato anni a raccontare fatti e aneddoti su Carosello, questa curiosa interpretazione italiana della comunicazione televisiva che, come ama dire, “doveva pur confluire da qualche parte, in qualcosa di tangibile: un libro dedicato a Carosello”.
A molti piace ricordare i tempi del boom, perché quell’Italia ci piace più di questa di oggi. Chi era piccolo ai tempi dei primi Carosello si “tuffava” nel televisore per lasciarsi inondare di battute, film, sketches, canzoni. Per scoprire un mondo nuovo di cui ci si poteva sentire parte. Carosello era entrato nel parlato di tutti i giorni, le battute folgoranti dei grandi autori delle pubblicità sono diventati “tormentoni” per anni, decenni, così tanti che riempirebbero da soli un libro intero di aforismi. Per moltissimi anni Carosello ha determinato la notte e il giorno dei bambini: “Ragazzi, dopo Carosello, tutti a nanna!”; era l’appuntamento della giornata di adulti e bambini, fresco, pulito, divertente, la finestra sul mercato aperta per tutti.
Franco Liuzzi ha passato anni a raccontare fatti e aneddoti su Carosello, questa curiosa interpretazione italiana della comunicazione televisiva che, come ama dire, “doveva pur confluire da qualche parte, in qualcosa di tangibile: un libro dedicato a Carosello”.
A molti piace ricordare i tempi del boom, perché quell’Italia ci piace più di questa di oggi. Chi era piccolo ai tempi dei primi Carosello si “tuffava” nel televisore per lasciarsi inondare di battute, film, sketches, canzoni. Per scoprire un mondo nuovo di cui ci si poteva sentire parte. Carosello era entrato nel parlato di tutti i giorni, le battute folgoranti dei grandi autori delle pubblicità sono diventati “tormentoni” per anni, decenni, così tanti che riempirebbero da soli un libro intero di aforismi. Per moltissimi anni Carosello ha determinato la notte e il giorno dei bambini: “Ragazzi, dopo Carosello, tutti a nanna!”; era l’appuntamento della giornata di adulti e bambini, fresco, pulito, divertente, la finestra sul mercato aperta per tutti.