Tra il 1941 e il 1942 Luchino Visconti ed i suoi giovani collaboratori, realizzando "Ossessione" con un atto di vigoroso naturalismo decadentistico, raccolto da un romanzo americano e dall'esperienza francese di Visconti con Jean Renoir , spaccarono le inclinazioni sentimentali e piccolo borghesi del pigro cinema fascistad'allora; riannodarono il discorso italiano alla cultura europea del decadentismo, il cui filo si era tentato di spezzare in senso provincialmente nazional-popolare ; contribuirono a mettere le basi per un'autentica assimilazione delle esperienze dell'avanguardia cinematografica sovietica ; quelle che avrebbero segnato la stagione del grande cinema della guerra perduta, rinvigorito dalla consapevolezza resistenziale, che va sotto il nome di "neorealismo".
La rilettura che si può fare di "Ossessione" attraverso la rigorosa trascrizione tecnica compiuta da Enzo Ungari, permette il più meditato approccio linguistico con uno dei film portanti del migliore cinema italiano.
Tra il 1941 e il 1942 Luchino Visconti ed i suoi giovani collaboratori, realizzando "Ossessione" con un atto di vigoroso naturalismo decadentistico, raccolto da un romanzo americano e dall'esperienza francese di Visconti con Jean Renoir , spaccarono le inclinazioni sentimentali e piccolo borghesi del pigro cinema fascistad'allora; riannodarono il discorso italiano alla cultura europea del decadentismo, il cui filo si era tentato di spezzare in senso provincialmente nazional-popolare ; contribuirono a mettere le basi per un'autentica assimilazione delle esperienze dell'avanguardia cinematografica sovietica ; quelle che avrebbero segnato la stagione del grande cinema della guerra perduta, rinvigorito dalla consapevolezza resistenziale, che va sotto il nome di "neorealismo".
La rilettura che si può fare di "Ossessione" attraverso la rigorosa trascrizione tecnica compiuta da Enzo Ungari, permette il più meditato approccio linguistico con uno dei film portanti del migliore cinema italiano.