Aleksander Wat , nella sua poesia luminosamente oscura, ironica, iconoclasta e tenerissima, rappresenta una delle voci più potenti e originali della letteratura polacca del Novecento. In questo volume presentiamo per la prima volta in Italia la produzione poetica di Wat nella sua quasi interezza.
"L'antinomia per me più terribile è sempre stata l'ordine del tempo contro l'ordine dello spazio. A volte sono stato col tempo, a volte con lo spazio, a volte contro. Conosciuta la teoria della relatività mi sono illuso, io pure, che la poesia iscriva tutto nella formula dello spaziotempo. In tal modo, geometrico, per gradi sono giunto a identificare la poesia con la morte, senza nemmeno rendermene conto. Finché finalmente, poppante sessantenne, ho sollevato le palpebre increspate e ho distinto le singole linee forme colori macchie ..."
Aleksander Wat , nella sua poesia luminosamente oscura, ironica, iconoclasta e tenerissima, rappresenta una delle voci più potenti e originali della letteratura polacca del Novecento. In questo volume presentiamo per la prima volta in Italia la produzione poetica di Wat nella sua quasi interezza.
"L'antinomia per me più terribile è sempre stata l'ordine del tempo contro l'ordine dello spazio. A volte sono stato col tempo, a volte con lo spazio, a volte contro. Conosciuta la teoria della relatività mi sono illuso, io pure, che la poesia iscriva tutto nella formula dello spaziotempo. In tal modo, geometrico, per gradi sono giunto a identificare la poesia con la morte, senza nemmeno rendermene conto. Finché finalmente, poppante sessantenne, ho sollevato le palpebre increspate e ho distinto le singole linee forme colori macchie ..."