Si dice spesso che le opere migliori non sono quelle che gli autori esibiscono in pubblico, ma quelle che scrivono per se stessi. Nei diari intimi ci sarebbe infatti il loro io più autentico e segreto. Ma da quando la pubblicazione di questi diari è diventata pratica comune , non solo si è persa la spontaneità propria di quella scrittura, ma si porta il mondo a conoscenza di semplici promemoria o annotazioni insignificanti che appaiono piuttosto la manifestazione di una incontenibile grafomania.
In questo irriverente diario di viaggio nella condizione umana, scandito come un calendario perpetuo, ogni nuova giornata offre un appunto sconsolato ripreso dai diari, tutti rigorosamente editi, di oltre centoventi autori – da Tostoj a Kafka, da Simenon a Dalí – alle prese con le piccole noie dell'esistenza quotidiana. Un esilarante piagnisteo «d'autore», in cui banalità e lamenti formano un monologo che annulla le differenze tra un autore e l'altro in una maniacale attenzione per le proprie condizioni fisiche e i propri stati d'animo. Insomma, un florilegio quotidiano di involontario umorismo nero che in realtà funziona come un potente antidepressivo a rapido effetto catartico.
Language
Italian
Pages
160
Format
Hardcover
Publisher
Elèuthera
Release
September 01, 2011
ISBN
8896904056
ISBN 13
9788896904053
Che gioia vivere. Diario perpetuo per depressi e ipocondriaci
Si dice spesso che le opere migliori non sono quelle che gli autori esibiscono in pubblico, ma quelle che scrivono per se stessi. Nei diari intimi ci sarebbe infatti il loro io più autentico e segreto. Ma da quando la pubblicazione di questi diari è diventata pratica comune , non solo si è persa la spontaneità propria di quella scrittura, ma si porta il mondo a conoscenza di semplici promemoria o annotazioni insignificanti che appaiono piuttosto la manifestazione di una incontenibile grafomania.
In questo irriverente diario di viaggio nella condizione umana, scandito come un calendario perpetuo, ogni nuova giornata offre un appunto sconsolato ripreso dai diari, tutti rigorosamente editi, di oltre centoventi autori – da Tostoj a Kafka, da Simenon a Dalí – alle prese con le piccole noie dell'esistenza quotidiana. Un esilarante piagnisteo «d'autore», in cui banalità e lamenti formano un monologo che annulla le differenze tra un autore e l'altro in una maniacale attenzione per le proprie condizioni fisiche e i propri stati d'animo. Insomma, un florilegio quotidiano di involontario umorismo nero che in realtà funziona come un potente antidepressivo a rapido effetto catartico.