- Edizioni Scudo - Long Stories Fantasy -
Alvise Schiavon, detto Tuco’, è un bambino e poi un ragazzo e poi un uomo come tanti, e come tanti di noi la sua vita è ricca di sorprese e di misteri, sui quali sovrasta il Mistero della Vita stessa. Attraversa i sommovimenti dell’ultimo mezzo secolo quasi senza farsene sfiorare, poiché come tutti noi ne è distratto dalle proprie vicende personali e dai fantasmi del passato. Vive insomma in una sorta di incantesimo che, dopo molte prove, alla fine si scioglierà.
Se mai venisse scoperto un capolavoro sconosciuto della letteratura italiana, forse avrebbe l’aspetto di questo romanzo. Boni si riconferma qui non solo per la maestria nell’uso della parola, ma ci intriga con una scrittura che utilizza con ironica precisione il dialetto veneto e quello napoletano, il francese e lo spagnolo, persino l’ungherese...
Insomma, un capolavoro che affascinerà tutti, e particolarmente i veneti che amano la cultura della loro terra.
Recentemente scomparso Tommaso Boni è nato a Treviso ed ha vissuto gran parte della vita a Roma. Ha tentato, nel tempo, diversi mestieri: legge, lettere, accademia d’arte drammatica, guida turistica, commesso di libreria, qualche esperienza presso case editrici e radio libere.
Si è poi occupato prevalentemente di traduzioni, dedicando diversi anni all’edizione italiana dell’Agenda di Mère, un’opera monumentale in 13 volumi raccolta da Satprem – scrittore francese che viveva a Pondichéry e aveva fondato a Parigi un Istituto di ricerche evolutive –, il quale gli ha affidato la traduzione dei propri libri. In quell’ex colonia francese sperduta nel tropico indiano Tommaso avrebbe scoperto un senso di vita, e non solo lavorativo, dopo un percorso che già includeva un’esperienza politica e un lungo stage come borsista d’università a Budapest: dove, oltre a studiare la lingua ungherese e a tradurre poesia, descriveva per la radio magiara, censura permettendo, ‘la scena culturale italiana’. E poi altri viaggi, soprattutto all’Est e al Nord. Ma è la Francia il paese col quale Tommaso ha sempre sentito un’intensa affinità interiore.
Di poesia ne ha pubblicato poca. Ad esempio: Il segno della peste e Notizie dallo Stretto , da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale per la regia di Davide Montemurri, autore tra l’altro di docu-film come L’uomo dopo l’uomo e Shakti, dei quali Tommaso ha firmato lo script. Sempre con la stessa regia è andato in scena nel ’92 al festival di Todi il ‘dramma musicale’ Il migliore dei mondi.
Nel sito www.il mio libro.it si trova una raccolta di poesie, con illustrazioni, dal titolo Indegno mistero delle cose.
Per Edizioni Scudo ha pubblicato “VERBA VOLANT”, “Io, Adriano nessuno” e “Le splendide città”.
Language
English
Pages
148
Format
Kindle Edition
Release
December 19, 2015
Tuco' delle isole: Storia di Sud e di Nord e della Rosa dei Venti (Earth's tales)
- Edizioni Scudo - Long Stories Fantasy -
Alvise Schiavon, detto Tuco’, è un bambino e poi un ragazzo e poi un uomo come tanti, e come tanti di noi la sua vita è ricca di sorprese e di misteri, sui quali sovrasta il Mistero della Vita stessa. Attraversa i sommovimenti dell’ultimo mezzo secolo quasi senza farsene sfiorare, poiché come tutti noi ne è distratto dalle proprie vicende personali e dai fantasmi del passato. Vive insomma in una sorta di incantesimo che, dopo molte prove, alla fine si scioglierà.
Se mai venisse scoperto un capolavoro sconosciuto della letteratura italiana, forse avrebbe l’aspetto di questo romanzo. Boni si riconferma qui non solo per la maestria nell’uso della parola, ma ci intriga con una scrittura che utilizza con ironica precisione il dialetto veneto e quello napoletano, il francese e lo spagnolo, persino l’ungherese...
Insomma, un capolavoro che affascinerà tutti, e particolarmente i veneti che amano la cultura della loro terra.
Recentemente scomparso Tommaso Boni è nato a Treviso ed ha vissuto gran parte della vita a Roma. Ha tentato, nel tempo, diversi mestieri: legge, lettere, accademia d’arte drammatica, guida turistica, commesso di libreria, qualche esperienza presso case editrici e radio libere.
Si è poi occupato prevalentemente di traduzioni, dedicando diversi anni all’edizione italiana dell’Agenda di Mère, un’opera monumentale in 13 volumi raccolta da Satprem – scrittore francese che viveva a Pondichéry e aveva fondato a Parigi un Istituto di ricerche evolutive –, il quale gli ha affidato la traduzione dei propri libri. In quell’ex colonia francese sperduta nel tropico indiano Tommaso avrebbe scoperto un senso di vita, e non solo lavorativo, dopo un percorso che già includeva un’esperienza politica e un lungo stage come borsista d’università a Budapest: dove, oltre a studiare la lingua ungherese e a tradurre poesia, descriveva per la radio magiara, censura permettendo, ‘la scena culturale italiana’. E poi altri viaggi, soprattutto all’Est e al Nord. Ma è la Francia il paese col quale Tommaso ha sempre sentito un’intensa affinità interiore.
Di poesia ne ha pubblicato poca. Ad esempio: Il segno della peste e Notizie dallo Stretto , da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale per la regia di Davide Montemurri, autore tra l’altro di docu-film come L’uomo dopo l’uomo e Shakti, dei quali Tommaso ha firmato lo script. Sempre con la stessa regia è andato in scena nel ’92 al festival di Todi il ‘dramma musicale’ Il migliore dei mondi.
Nel sito www.il mio libro.it si trova una raccolta di poesie, con illustrazioni, dal titolo Indegno mistero delle cose.
Per Edizioni Scudo ha pubblicato “VERBA VOLANT”, “Io, Adriano nessuno” e “Le splendide città”.