“È solo in questa maniera che si spiega perché possa soddisfare una conoscenza limitata, finita: ciò che è limitato è illimitato; la parte è l’intero; uno è tutti, ἓν καὶ πᾶν, il condizionato è incondizionato, il temporale è eterno… è l’eternità a guardarci dalle profondità del quotidiano affanno”
Il pensiero occidentale razionalista ha spezzato il rapporto creativo e contemplativo tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile. Eppure è la stessa possibilità della conoscenza a richiedere questo legame, perché “qualunque nostro pensiero tocca l’infinità della conoscenza”. E così, già nel quotidiano, è presente l’eterno. Con argomentazioni logiche e gnoseologiche, e con illuminanti riflessioni sul pensiero matematico di Cantor, Florenskij difende l’imprescindibile costituzione simbolica di ogni atto umano.
“È solo in questa maniera che si spiega perché possa soddisfare una conoscenza limitata, finita: ciò che è limitato è illimitato; la parte è l’intero; uno è tutti, ἓν καὶ πᾶν, il condizionato è incondizionato, il temporale è eterno… è l’eternità a guardarci dalle profondità del quotidiano affanno”
Il pensiero occidentale razionalista ha spezzato il rapporto creativo e contemplativo tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile. Eppure è la stessa possibilità della conoscenza a richiedere questo legame, perché “qualunque nostro pensiero tocca l’infinità della conoscenza”. E così, già nel quotidiano, è presente l’eterno. Con argomentazioni logiche e gnoseologiche, e con illuminanti riflessioni sul pensiero matematico di Cantor, Florenskij difende l’imprescindibile costituzione simbolica di ogni atto umano.