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Il Paese del melodramma

Il Paese del melodramma

Bruno Barilli
3/5 ( ratings)
Quando apparve nel 1930, Il Paese del melodramma fu come un colpo di scure piantato sulla tavola impeccabilmente imbandita dei musicologi «competenti», per i quali Verdi coincideva solo con la «verve discreta e senile» del Falstaff. Contro quegli «intellettuali accantonati ed ostili» Barilli rivendicava la grandezza perentoria e insindacabile del Verdi del Trovatore e dell’Aida. Oggi la causa di Verdi è ampiamente vinta, sicché il lettore potrà concentrarsi sulle fascinazioni descrittive ed evocative del capolavoro di Barilli. Sugli sfondi ambientali, anzitutto, a partire da una Parma simile a un «dedalo di straducole, porticati, tane e borghetti carichi di passione, di violenza e di generosità»; poi sulla disamina di singole opere, sempre sintetizzate in modo geniale e obliquo, dal Matrimonio segreto al Barbiere di Siviglia; e infine sui personaggi: dai grandi musicisti come Cimarosa e Puccini alle «prime donne» del canto, dal violinista di strada Migliavacca al contrabbassista virtuoso Giovanni Bottesini. Questo affresco formicolante e metamorfico trova il suo mastice soprattutto nella stupefacente forza dello stile, che accumula arcaismi e neologismi, rigore e stravaganza, sinestesie e ossimori, metafore ora aggressive e accese, ora geometriche e gelate, amalgamando il tutto con una coerenza euforica e temeraria, così come in un difficile e capriccioso contrappunto ogni voce concorre a formare la voce, quella che l’ascoltatore non può dimenticare. Insieme a Il Paese del melodramma, che apparve nel 1930, viene qui riproposto Verdi , libro che Barilli progettò di pubblicare ma che non vide mai la luce.
Language
Italian
Pages
155
Format
Paperback
Publisher
Adelphi
Release
May 11, 2022
ISBN
8845915247
ISBN 13
9788845915246

Il Paese del melodramma

Bruno Barilli
3/5 ( ratings)
Quando apparve nel 1930, Il Paese del melodramma fu come un colpo di scure piantato sulla tavola impeccabilmente imbandita dei musicologi «competenti», per i quali Verdi coincideva solo con la «verve discreta e senile» del Falstaff. Contro quegli «intellettuali accantonati ed ostili» Barilli rivendicava la grandezza perentoria e insindacabile del Verdi del Trovatore e dell’Aida. Oggi la causa di Verdi è ampiamente vinta, sicché il lettore potrà concentrarsi sulle fascinazioni descrittive ed evocative del capolavoro di Barilli. Sugli sfondi ambientali, anzitutto, a partire da una Parma simile a un «dedalo di straducole, porticati, tane e borghetti carichi di passione, di violenza e di generosità»; poi sulla disamina di singole opere, sempre sintetizzate in modo geniale e obliquo, dal Matrimonio segreto al Barbiere di Siviglia; e infine sui personaggi: dai grandi musicisti come Cimarosa e Puccini alle «prime donne» del canto, dal violinista di strada Migliavacca al contrabbassista virtuoso Giovanni Bottesini. Questo affresco formicolante e metamorfico trova il suo mastice soprattutto nella stupefacente forza dello stile, che accumula arcaismi e neologismi, rigore e stravaganza, sinestesie e ossimori, metafore ora aggressive e accese, ora geometriche e gelate, amalgamando il tutto con una coerenza euforica e temeraria, così come in un difficile e capriccioso contrappunto ogni voce concorre a formare la voce, quella che l’ascoltatore non può dimenticare. Insieme a Il Paese del melodramma, che apparve nel 1930, viene qui riproposto Verdi , libro che Barilli progettò di pubblicare ma che non vide mai la luce.
Language
Italian
Pages
155
Format
Paperback
Publisher
Adelphi
Release
May 11, 2022
ISBN
8845915247
ISBN 13
9788845915246

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