«Il racconto - scriveva Forster - è un fatto primitivo, risale alle origini del fenomeno letterario, prima che la lettura fosse inventata, e si rivolge a quel che di primitivo c'è in noi».
Ancora oggi, nonostante la diffidenza nei confronti del plot che la modernità, forse per reazione alla cultura del secolo scorso, ha portato con sé, viviamo circondati da racconti; assediati da comunicazioni che assumono forma narrativa e che ci impongono una ben determinata sintassi di comprensione del mondo. In questo libro Peter Brooks, con l'ineccepibile controllo della teoria e con l'articolata eleganza delle sue letture, interroga una serie di testi con l'intento di definire quella sintassi, di descriverla, di mettere in luce i principî di una logica e di una dinamica che risultano alla fine strumenti di decodificazione non solo dei testi, ma delle realtà che ci circondano.
«Il racconto - scriveva Forster - è un fatto primitivo, risale alle origini del fenomeno letterario, prima che la lettura fosse inventata, e si rivolge a quel che di primitivo c'è in noi».
Ancora oggi, nonostante la diffidenza nei confronti del plot che la modernità, forse per reazione alla cultura del secolo scorso, ha portato con sé, viviamo circondati da racconti; assediati da comunicazioni che assumono forma narrativa e che ci impongono una ben determinata sintassi di comprensione del mondo. In questo libro Peter Brooks, con l'ineccepibile controllo della teoria e con l'articolata eleganza delle sue letture, interroga una serie di testi con l'intento di definire quella sintassi, di descriverla, di mettere in luce i principî di una logica e di una dinamica che risultano alla fine strumenti di decodificazione non solo dei testi, ma delle realtà che ci circondano.