Quando Paul Di Filippo presentò il suo romanzo "Ciphers" all'agente Richard Curtis, si sentì rispondere: “Prevedo che un giorno questo libro sarà celebrato come un classico. Ma al momento è troppo agli estremi dello spettro di infrarossi perché io mi senta di prenderlo in carico”.
Anni dopo, in questo saggio, l'autore mette a punto la teoria necessaria per scrivere fantascienza secondo le regole della ricchezza di idee, di cui quel romanzo era un emblema e al tempo stesso un laboratorio.
"Scrivere fantascienza" non è un manuale. Un viaggio in un modo radicale di concepire la science-fiction, ma anche una proiezione all'interno del metodo creativo usato dall'autore. Un percorso godibile e affascinante, tra mashup, debiti letterari, musica pop e rock, b-movies e storia della letteratura di genere.
Quando Paul Di Filippo presentò il suo romanzo "Ciphers" all'agente Richard Curtis, si sentì rispondere: “Prevedo che un giorno questo libro sarà celebrato come un classico. Ma al momento è troppo agli estremi dello spettro di infrarossi perché io mi senta di prenderlo in carico”.
Anni dopo, in questo saggio, l'autore mette a punto la teoria necessaria per scrivere fantascienza secondo le regole della ricchezza di idee, di cui quel romanzo era un emblema e al tempo stesso un laboratorio.
"Scrivere fantascienza" non è un manuale. Un viaggio in un modo radicale di concepire la science-fiction, ma anche una proiezione all'interno del metodo creativo usato dall'autore. Un percorso godibile e affascinante, tra mashup, debiti letterari, musica pop e rock, b-movies e storia della letteratura di genere.